In un contesto sempre più informatizzato la possibilità di usufruire di tale strumento operativo consente di avere a disposizione uno spazio "privato" per poter operare in completa autonomia e libertà.
La disciplina italiana di riferimento ovvero la legge 23.11.1939 n.1966 e le sue successive modifiche ed integrazioni, definisce in maniera specifica l'attività fiduciaria.
Le norme attualmente in vigore impongono a queste tipologie di società un preciso iter autorizzativo sottoposto al vaglio del Ministero delle Attività Produttive e del Ministero di Grazia e Giustizia.
Il Decreto Legislativo n. 141 del 13 agosto 2010, a conferma dell'importante ruolo affidato alle fiduciarie nella gestione dei patrimoni dei privati e delle società, prevede che tali società vengano iscritte in una sezione speciale dell'albo previsto dall'articolo 106 del Testo Unico Bancario e vengano sottoposte alla vigilanza della Banca d'Italia la quale opera, nei confronti delle stesse, una rigorosa attività di vigilanza propedeutica al rispetto di tutte le norme connesse all'antiriciclaggio.